27 Dicembre 2020.

Altresì ricordato come V-Day, oggi è il giorno in cui hanno avuto inizio le prime vaccinazioni, quasi simboliche, per combattere il covid-19.

Forse il topic a prima vista può non risultare in linea con i temi trattati in questo blog ma c’è un aneddoto al riguardo che molti, anche perché non erano ancora al mondo, non ricordano o non hanno mai saputo.

La scelta di raccontarlo qui mi è venuta alla mente mentre scrollando il feed di Facebook, stamattina, ho visto tra gli altri questa notizia:

Fin qui tutto nella norma. L’errore madornale (che puntualmente continuo a compiere in queste situazioni) è stato aprire i commenti, zona virtuale altamente sconsigliata, soprattutto quando il post si riferisce a notizie da parte di testate giornalistiche, a meno che non si vogliano volutamente perdere dei neuroni. Il commento da cui è nato tutto è questo:

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Mettersi in mostra per pubblicità. Eh si, che indignazione, in passato mica c’era bisogno di pubblicizzare una cura per una malattia o peggio, di utilizzare il potere mediatico di personaggi famosi per convincere la popolazione di una cosa così importante.

Povera Italia.

Quello che però molti non sanno è che lo strumento della pubblicità come mezzo di persuasione per convincere la “massa” a vaccinarsi non è nuovo e tipico di questa epoca fatta di Tik Tok e influencer e per di più non è successo in Italia, ma negli Stati Uniti.

Nel 1956 fu nientemeno che il re del rock and roll, Elvis Presley in persona, a farsi vaccinare live di fronte alle telecamere della CBS a New York durante una puntata dell’Ed Sullivan Show diventando ufficialmente il primo influencer della storia promotore della campagna del governo statunitense per il vaccino contro la poliomelite.

Parlo di influencer non a caso: è stato anche grazie al suo contributo che le vaccinazioni subirono un’impennata in percentuale dal 75% al 90% e in 10 anni i casi della malattia negli USA passarono da 58.000 a 910 (fonte: focus.it).

I personaggi pubblici sono dunque sempre stati di importanza strategica per l’educazione verso comportamenti responsabili e questo dà un’ulteriore conferma del fatto che la mente umana non è mai cambiata e sente sempre il bisogno di aggrapparsi a modelli da seguire. Ieri lo ha fatto con con Elvis, oggi lo fa con la Ferragni.
Nulla di nuovo.

Vaccinatevi.

Adesso posso tornare a parlare di musica.
Fonte immagine in head: focus.it